#12 - Materiali usati per le zappe
La zappa è un oggetto rimasto molto statico negli ultimi secoli. Tutt'oggi, anche dopo lo sviluppo di nuove tecnologie che permettono la lavorazione di metalli più leggeri e resistenti come l'alluminio, si utilizzano ancora i materiali usati centinaia di anni fa avendo già un ottima combinazione funzionale tra gli elementi usati. Come si è visto nel post precedente, la zappa ha avuto un evoluzione nei materiali conseguente ai cambiamenti del tempo ma restando semplice e funzionale. Si è iniziato con le ossa e la pietra nella preistoria, come le lance, pugnali e tutti oggetti nati dalle prime lavorazioni della pietra, per poi passare al legno. Con il conseguente arrivo della lavorazione del ferro, iniziarono ad apparire le prime teste in ferro rettangolari e triangolari con un foro ad un estremità dove inserire l'asta rimasta in legno. Oltre alle varie forme e tipi di legno o combinazioni differenti per la testa dell'oggetto, si potrebbe dire che l'idea generica di zappa come la vediamo oggi, cioè manico in legno e testa in ferro, già era stata consolidata centinaia e centinaia di anni fa.
Il legno più utilizzato per il manico è quello di faggio e di frassino con una lunghezza proporzionata all’altezza di chi utilizzerà l’utensile; In genere una zappa pensata per la lavorazione del terreno dell’orto stando in piedi ha un manico di 70/80 cm, mentre la zappetta per lavorare vicino alle piante o sul balcone ha un manico molto corto, tra i 20 e i 35 cm.
Per quanto riguarda la testa ci sono varie forme: quadrate o a trapezio, usate per lavorare sulla parte superficiale della terra, che vanno da una larghezza di circa 18 cm ai 4 cm oppure triangolari, ideale per rompere più facilmente la terra, con una base sui 12 cm o a due punte, perfette per rompere la crosta di terreni argillosi e compatti.
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